sere innamorato di me, perchè ha una gelosia orribile di Giulio Lante; mi divertono tutti e due). Infilavo i guanti, quando mi capitò Costanza. Bisogna dire ch’io le voglia bene davvero perchè la sua comparsa, anche in quel momento, mi fece piacere; e siccome le dovevo una specie di dédommagement per la mia brusca fuga di quest’autunno, le gettai le braccia al collo. Sotto le pieghe del suo rigido mantello all’inglese, di una ruvidezza da frate zoccolante, mi colpì la gracilità del suo corpo, la guardai in faccia e mi parve ancor più pallida e sottile. I suoi occhi azzurri avevano la solita espressione serafica, gettata come un velo sul lampo di una volontà indomabile. Si fermò poco; mi disse che era venuta in città per vedere un nipotino ammalato, ma che tornava subito alla sua valle, nella casa triste e severa, dove ha passato l’inverno sola con sua madre. Non ebbi il coraggio di trattenerla.