Pagina:Neera - Lydia.djvu/124


— 114 —


è la sua amica del quarto d’ora. E i due marchesini Strutti, senza pelo al mento, che parlano in esse, con quella carnagione a bitorzoletti, col nodo dell’ugola grosso come una noce, le unghie lunghe e un cerchietto d’oro ai polsi? Ah! nessuno mi farà credere che possano in nessun momento della vita delirar d’amore. E nemmeno deve essere un appassionato amante Carlino Beolchi; tutto compreso dei suoi milioni, della sua villa, della sua pariglia e de’ suoi capelli che cadono.

Per quanto io guardi intorno a me gli uomini sono tutti, più o meno, così; e le donne anche. Ma dove dunque vanno a pescarli questi drammi d’amore? E se esistettero veramente in qualche plaga del mondo, dov’è la loro tomba? Dov’è la tomba dell’amore? Certamente essa giace, insieme al manto di Ernani e alla scala di Romeo, nei vecchi attrezzi da teatro. Comincio ad aver sonno.

Chi sarà stato quel giovane bruno, perduto in fondo al palco di Eva?