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poveri, e poi ho l’asilo che mi porta via qualche ora. Non puoi credere come il tempo mi passa veloce.
— Infatti. È forse una di quelle cose che bisogna provare.
— E tu come hai passato questi cinque mesi? — chiese Costanza mettendo le violaciocche in un vaso di ceramica antica.
— Come il solito, variando sempre e ricascando nelle stesse cose. Trascinai i miei due vecchi un po’ qui, un po’ là, finchè trovammo una società discretamente piacevole a Livorno; quest’anno c’era la moda dell’Ardenza; li abbiamo incontrati tutti laggiù: la Capitelli, i Colombo, i Castel Gabbiano, il conte Narni di Roma; la celebre Santieri, napoletana, fiancheggiata da’ suoi amanti inamovibili che chiamavano i due ladroni senza croce. E poi un capitano De-Arcelli, carissimo, bellissimo. Peccato non m’abbia fatto la corte: unico, sai? Ah! sì, lo dico per l’amore del vero; ho