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sotto il nobile vessillo. Né conviene giudicare il trionfo della donna nel Medio Evo perchè la vediamo giudice nei tornei ed arbitra delle corti d’amore o perchè i menestrelli cantavano patetiche romanze sotto ai veroni illuminati dalla luna. Sfrondiamo pure la leggenda dei fiori che vi ricamò intorno la fantasia resta sempre il nome della donna invocato quale egida dell’onore, messo a canto ai nomi di Dio e del re. Che fosse dittatrice di sentimenti gentili o monaca consigliera di sante abnegazioni, l’influenza della donna nel Medio Evo è grande. Temperò i costumi rozzi e violenti, pose nel cuore dell’uomo altri desideri che non fossero di stragi e di sangue. Ricompensando i prodi col suo sorriso elevò l’amore e dalla stessa fonte che l’aveva resa oggetto di bassa considerazione seppe far raggiare la sua gloria maggiore. Coll’amore poggiato in alto la donna fu regina.

Ed ora che cosa le si vuole offrire di più? Scosso sui cardini il potente colosso dei