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ella fu salva. Passando dalla forma all’idea, dal talamo all’altare la donna cristiana ha confermato l’infinito potere femminile. In vista di quella meta raggiante le martiri e le sante partirono dalle oltraggiate case ingrossando le file che divennero legioni e popolarono gli aspri sentieri della conquista nova. Innalzando il grido della rivolta si chiamarono figlie di Dio e vollero la libertà, si chiamarono sorelle di coloro che soffrono e vollero il martirio; si chiamarono compagne dei forti e vollero la lotta. La religione cristiana svolse tutta l’idealità della donna. Disse: tu sei la parte migliore dell’uomo, rialzati dal vil posto di concubina ed assorgi alla gloria della famiglia!

Poi venne il Medio Evo. Quelle turbe su cui il cristianesimo aveva soffiato il concetto di una idealità elevata erano preparate all’accettazione del motto che fu per tanti anni la forza di intere nazioni: Dio, il re, la donna. Dal fondo delle borgate, dai tetri castelli, il fiore della gioventù accorse