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Ho già altre volte discusse - non so con quale risultato di merito ma certo con piena serenità e coscienza di osservatore - le conclusioni degli scienziati che a mezzo di bilance e di specilli credono di poter affermare l’inferiorità della femmina in confronto al maschio. Questione oziosa sulla quale vanamente si rintuzzano i campioni del femminismo. La femmina non è nè superiore nè inferiore al maschio; sono entrambi niente altro che femmina e maschio, cioè due parti ben distinte di un organismo indivisibile così armonico, così perfetto, che nulla di meglio si trova nella creazione e sarà sempre una perdita di tempo e di forze l’andare annaspando altrove che in questo meraviglioso mistero l’essenza del tutto. La bandiera del progresso non deve coprire dei lagni utopistici. Finchè la donna conserverà il privilegio di tenere nel suo grembo la vita del mondo ne avrà abbastanza per la sua attività per la sua intelligenza, per i suoi doveri, per i suoi diritti, per tutte le