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degli scogli, e qualcuno che già mi volle bene, ritrarsi sfiduciato da me. L’ora è triste. Ma forse che anche nelle ore più scoraggiate, nelle ore tragiche, non si può trovare una specie di bellezza a combattere e sia pur soli, per ciò che si crede vero, che si crede buono? Del resto cosa vuol dire essere soli nel campo del pensiero? Le idee non sono mai sterili. Cade da esse il polline misterioso che trasportato in lontane e più feconde regioni forma una selva di ciò che non era che un solitario arbusto.

Per un milione di zeri io scrivo oggi e dovrei dire per parecchi milioni. Non si chiamano così oramai le donne modeste ed oscure vantate dai saggi antichi, derise dai moderni? Nella affannosa ricerca che l’umanità va continuamente compiendo verso un inafferrabile ideale di bene essa non fa altro che rinnovare l’immagine di un fanciullo brancicante dentro una selva, ora volgendosi a destra, ora a manca, ora retrocedendo di qualche passo, ora pigliando un