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vita o gestante o balia. La confessione è preziosa e conviene tenerne conto.

Ma noi partendo dall’assioma inconcusso che le energie della donna, pur essendo pari a quelle dell’uomo non sono simili, ed hanno altra missione nell’armonia della società, veniamo direttamente alla conclusione logica che il soverchio lavoro mentale delle classi preparatorie ai diplomi, la tensione imposta dalla importanza degli esami, il lungo soggiorno nelle aule, anemizzano per tempo la fanciulla e favoriscono lo sviluppo degli elementi nervosi a danno del deposito, per modo di dire, ch’ella deve conservare in sè per le generazioni future. Il surmenage intellettuale quasi come l’alcool avvelena il sangue della donna. Avremmo dunque in basso e in alto della scala sociale i più formidabili nemici della umanità: l’alcoolismo a cui verrà tratta la donna operaia e la nevrastenia che aspetta le laureate. Quella qualsiasi percentuale di casi che abbiamo ora in ambedue le malattie diventerebbe a