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moralità delle classi ricche. I ricchi provvisti di denaro e di istruzione dovrebbero essere il modello della virtù. Abbiamo noi questo? Credo bene che nessuno vorrà affermarlo. E allora? Questo è il nodo della questione.

Gli operai francesi che si citano sempre per i lauti stipendi e per la maggior coltura non sono più degli italiani viziosi ed alcoolici? Le operaie del Belgio che guadagnano quanto gli uomini e insieme agli uomini vivono in libero amore ed in concordi ubbriature, potrebbero forse insegnare i buoni costumi alle operaie nostre più povere e più ignoranti? La miseria, questa famosa miseria, orco delle parole che fa inorridire tutte le altre, battuta da presso e rintracciata nella sua tana non si risolve il più delle volte in un desiderio di lusso e di vita comoda? Certo il moralista compatirà anche questo desiderio e lo troverà umano, ma è bene che ogni cosa abbia il suo posto ed ogni parola il suo significato.