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è nobile e bella e a non prenderla troppo alla lettera potrà anche essere utile. Dio ci guardi tuttavia dal cadere nell’errore, tanto comune in questi tempi di uguaglianza, che si possano foggiare le anime nella stessa guisa dei vestiti e che basti una pennellata di rosso o di bianco per metterle nella tinta di moda. Dell’arte si può dire quel che madama Guizot diceva della ragione: “La raison par malheur, n’est faite que pour les gens raisonnables„. Oh! senza dubbio fin l’ultimo ciuchino è persuaso di ragionare e provatevi un po’ a domandare a Tizio ed a Sempronio se amano l’arte: vi risponderanno che ne van pazzi. Ma in verità vi dico che le vere anime d’artista sono rare e fuori di questo stato speciale di grazia l’arte serve anch’essa come tante altre cose belle a creare degli spostati e dei disgraziati. Lanciamo pure questa tavola di salvezza nel mare burrascoso delle vanità, ma non illudiamoci che essa tragga a salvamento il gregge umano. Solo qualche forte vi starà aggrappato.