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il convegno dei sette peccati | 77 |
malizia, — hai potuto passare nella fessura dell’uscio?
— Io striscio, raspo, gratto, lecco, mi schiaccio, mi assottiglio a piacer mio. È uno dei miei mezzi per penetrare dove voglio. Sono arrivata tardi perchè ero in giro d’affari.
— Dove?
— Nel mondo.
Così dicendo scoperse una face che teneva nascosta sotto la gonna e l’agitò per l’aria.
— Questa è la face della Discordia! — esclamarono insieme Superbia ed Ira.
— Appunto. Io me la faccio prestare sempre quando mi reco nell’uno o nell’altro luogo; con essa accendo le fantasie degli uomini dove già deposi il fermento infiammabile dell’odio. Voi quante siete agite con mezzi limitati sopra una categoria di individui ciascuna; il mio dominio invece è universale, perocchè io posseggo una parte dell’anima di ogni essere vivente così che il superbo, il lussurioso, l’avaro, il ghiottone, l’accidioso, l’iracondo mi appartengono a loro insaputa e mentre ognuno di costoro avrà uno dei peccati che voi rappresentate il peccato mio è in tutti.
— Oh! — fece Superbia aggrottando le ciglia.
— Da questo medesimo posto dove noi so-