Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/75


il convegno dei sette peccati 69


— Entra, Avarizia, entra, pagheremo noi.

Si presentò Avarizia, vecchia, sbilenca, vestita di nero, colle mani rugose senza guanti, con un cappello di forma e di stoffa indecise per poter servire in tutte le stagioni; aveva i chiodi sotto le scarpe e un randello sotto il braccio che le serviva ad allontanare i mendicanti ed i cani.

Un’altra voce dietro a lei implorò subito:

— Tienimi sollevata la portiera, sorella, affinchè possa entrare anch’io. Sono orribilmente stanca per la fatica di aver salito le scale.

— Vieni, Accidia, — disse Lussuria accompagnando l’invito con un grazioso movimento del braccio, — vieni amata sorella, ti farò un posticino su questo divano, bertuccia mia, còccola mia, vieni!

— Ah! — rispose Accidia lasciandosi andare sulla prima sedia accanto all’uscio, — sei troppo distante. Le forze non mi reggono.

Avarizia si accostò alla nuova venuta e palpandole colle dita adunche la stoffa dell’abito disse:

— Cospetto, che ricami! Devono esserti costati caro.

— Non lo so, non mi ricordo.