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Una citazione.
Nicola Bordello entrò quella sera nell’osteria della «Testa d’asino» di assai cattivo umore. Diede subito una pedata al gatto, e sedutosi sulla panca con una mossaccia che gli scosse sulla fronte l’arruffata chioma picchiò un gran pugno sulla tavola esclamando senza la menoma intenzione di fare un giuoco di parole:
— Mondo infame.
La frase, per quanto energica, passò inosservata accanto a un piccolo gruppo di contadini che stavano discutendo dei loro affari, confidandoli a un vinello un po’ acido, non tanto però che le mosche non accorressero da ogni parte a contenderlo — essendo pur vero che quando si tratta di pigliare ogni cosa torna buona. Solamente l’oste il quale stava dietro il banco grattandosi la testa ed i fastidi insieme sbirciò con indolenza il nuovo arrivato biascicando:
— Il solito ottavino?