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due mondi 45


dichiarò di chiamarsi Pietro Deviti, mamma Monica sopraffatta dalla commozione lasciò sfuggire qualche lagrima. La figlia maggiore esclamò: Gesù! Le altre, incapaci a parlare, si affrettarono a porre delle sedie intorno al fuoco.

Una vocetta stridula, aspra, stonata, fischiò di sotto alla lunga piuma:

— È questa la casa?

La seconda figlia si affrettò a spiegare che lì accanto c’era il tinello, ma nel rigore del verno la mamma preferiva mettersi in cucina, dove si stava più caldi.

— Ho novantadue anni, — disse la vecchiona, quasi per scusarsi.

La voce stridula risuonò ancora in una breve ma inopportuna risata; Pietro Deviti a sua volta scusò la sposa dicendo che era molto giovane.

Poi stettero a guardarsi tutti insieme passando di meraviglia in meraviglia. Pietro Deviti faceva il cameriere anche lui come suo padre, ma le povere vecchie zitelle non avevano mai visto altro che il cameriere della «Colombina», quando andavano a prendere un po’ di vino per la mamma e non sapevano capacitarsi di tanta eleganza, ne pigliavano soggezione, nè per qualunque cosa avrebbero ardito dare del tu a quel