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viaggio di istruzione 33


telli da cinquecento lire nè profumi rari. Si interessano ben essi all’opera letteraria dei confratelli.

— Ah! caro signore, gli scrittori non leggono che sè stessi. È il magro compenso che loro resta.

Filarete ammutolì. Inchiodato sulla sedia, in mezzo alle piramidi di libri che coprivano le pareti egli ne leggeva macchinalmente i titoli come si leggono in un cimitero le epigrafi delle lapidi. Tutti morti — pensava — eppure qualcuno deve pur vendersi poichè il libraio vive.

Quasi gli avesse divinato il pensiero, l’editore‐libraio prese l’iniziativa di altre spiegazioni e pigliando dallo scaffale or l’uno or l’altro volume venne commentando:

— Ogni tanto capita un successo. Questo per esempio: «Mémoires d’une femme de chambre». Non una delle mie clienti se ne è privata perchè le due copie circolanti del gabinetto di lettura non bastavano a soddisfare la curiosità di tutte.

— Anche «Quo Vadis» ha avuto a suo tempo un bel successo però.

— Sì, anche quello. Vede, o preti o.... Ci vogliono questi due argomenti per far fortuna.

Neera, Novelle 3