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viaggio di istruzione | 29 |
— E lei è venuto per le feste? Magnifica occasione; la città si trova nel suo momento migliore. Abbiamo uno spettacolo d’opera....
— Ma no, ma no. Io sono venuto per sapere come va il mio romanzo.
Pronunciando queste parole le guancie del giovane autore di rosa peonia che erano passarono al rosso fragola.
— Il suo romanzo? Non va niente affatto.
— Ni....en....te?
— Af‐fat‐to. Ne vuole la prova? Pietro (chiamò il commesso) quante copie hai venduto di «Inesorabilmente»?
— Neppur una, — rispose il commesso senza pietà.
E si ha compassione per quelli che si rompono una gamba! Quaranta giorni di letto fra morbidi guanciali, accarezzati dai parenti, visitati dagli amici che recano fiori, dolciumi, giornali illustrati.... Ah! veramente il cuore è fuori di posto.
Siccome Filarete brancicava il banco come uno che mal si regge in piedi, l’editore gli offerse una sedia con sufficiente cordialità.
— Prego, s’accomodi, non faccia complimenti. Un autore, qui, è un poco in casa sua. Certo occorre abituarsi all’ambiente; nel nostro mestiere non sono tutte rose, anzi, al