Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
26 | viaggio di istruzione |
destia, l’attacco con fermezza, lo scherno, se per disgrazia fosse venuto, con dignità; e tutti gli accordi presi con sè stesso riuscivano vani perchè non era nè ammirato, nè attaccato, nè schernito.
Rifaceva allora nella sua mente tutto il romanzo: come era nato, come si era svolto nel più grande ardore della ispirazione, come lo aveva curato per farlo mondo da ogni improprietà, con quale coraggio si era posto a sfrondarlo in diversi punti per renderlo più snello, più agile, più alato, più degno di quel pubblico intellettuale al quale lo dedicava con un atto profondo di umiltà e di fede. Egli scrivendolo aveva pianto, aveva riso, si era innalzato al vertice del lirismo ed era sceso nei più torbidi recessi del cuore umano. Tutta la vita colle sue passioni, coi suoi eroismi, colle sue viltà si agitava là dentro e c’era tanto pensiero da interessare il filosofo, tanto movimento da tener desta l’attenzione dell’uomo di mondo, tanto amore tanto entusiasmo da cattivarsi ogni cuore femminile. Oh! la donna intellettuale come doveva comprenderlo! Egli l’aveva veduta nei ritratti delle Riviste alla moda, nelle descrizioni di romanzi, nei cenni suggestivi dei giornali all’indomani di una première o di una con-