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296 piccole virtù a spasso


— Non avete pretese? E allora che cosa venite a fare a Milano?

— A servire per guadagnarci un pezzo di pane.

Tutte risero con sì evidente espressione di dileggio che le nuove arrivate ne rimasero confuse.

— Ho detto male? — mormorò umilmente quella che sembrava la maggiore.

Le risa ricominciarono più allegre che mai; ma la capoccia pensando che il divertimento poteva continuare, interrogò:

— Come vi chiamate?

— Io Affezione.

— Io Sottomissione.

— Che nomi strambi! E chi è quel tànghero che sta alle vostre spalle?

Non lo si era scorto prima perchè piccolo, magrolino, sparuto, quasi attaccato alle gonnelle delle due donne.

— È nostro fratello Disinteresse.

— Cerca servizio anche lui?

— Cerca, quantunque egli avrebbe preferito di restare al paese e venne per compiacenza, per non lasciarci sole in questa grande città.

— Con quel nome che gli hanno dato vuol proprio trovar fortuna!

— Oh! Egli, al pari di noi, non cerca la for-