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piccole virtù a spasso | 293 |
— Malanni? malanni? — gridò una ragazzina piroettando su sè stessa, — io prendo aria non prendo malanni.
— Taci tu che sei una ignorante.
Il gesto, il sussiego che accompagnavano tali parole delinearono così nettamente la distanza da creare subito una barriera fra le due servette: al di qua l’aristocrazia di quella ben pettinata e che sapeva: al di là la plebe della zotica villana. Curiosa e interessata la maggioranza si schierò subito dal lato dell’aristocrazia che prometteva qualche cosa e chiese la spiegazione del progetto.
— Si tratta di fondare un Circolo per le persone di servizio dove esse possano riunirsi e star comode, con giornali e libri per la loro istruzione, in un ambiente riscaldato d’inverno, fresco all’estate.
— Ci vorrebbe un giardino annesso.
— Benissimo; ed anche un piano per fare un po’ di musica.
— Chi la farebbe la musica? È necessario un maestro.
— Si fa venire il maestro.
— E allora si potrebbe dare anche delle feste da ballo!
— Sì, sì, sì, il ballo!
— Il ballo!