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Piccole virtù a spasso.
Dopo tre settimane di pioggia assidua un bel sole si riversava con folleggiante letizia sulle aiuole ancora acerbe di piazza del Duomo, accolto con un largo respiro di sollievo dalla folla domenicale il cui andare lento e compassato riempiva i portici di masse brune. Candido e fresco sotto i raggi che lo prosciugavano dai recenti lavacri il Duomo presentava alla luce intensa il suo fianco meridionale specialmente ammirato dai forestieri, restando il fianco opposto, più scuro, più suggestivo, più misterioso, il preferito richiamo dell’osservatore sentimentale che vi smarrisce lo sguardo come in una foresta di sogno.
Ma chi non si occupava affatto del Duomo nè di ciò che potesse significare era il gruppo di ragazze che intorno al monumento di Vittorio Emanuele abbandonavasi con libere espansioni di gioia al piacere del ritrovarsi