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preso dal fuoco giovanile. Tornò a sfoderare coccarde e a cantare «La bella Gigogin» con uno slancio che i suoi figli gli invidiavano. Fece qualche cosa di più; ad onta delle rimostranze della moglie volle arruolarsi sotto Garibaldi, prese parte alla spedizione dei Mille ed ebbe il legittimo orgoglio di tornare indietro con una bella cicatrice che gli attraversava la faccia dal naso all’orecchio. Ebbe anche una lettera del Duce che fece appendere, in cornice e sotto vetro, a capo del letto, sormontata dal suo berretto di garibaldino.

— Ora — gli disse la moglie — starai un po’ tranquillo occupandoti delle nostre faccende.

Sette figli da allevare potevano essere infatti sufficente bisogna alla attività del vecchio patriota. Ma se egli era fiero di sentirsi chiamare patriota non ne voleva sapere di passare per vecchio e qualche bollore, qualche scappatella, vennero ancora di tanto in tanto a turbare la pace domestica. Napoleone ne rideva arricciandosi i grossi baffi alla Vittorio Emanuele.

Nel 1878 tre figliuole erano maritate e due figli preti. Gli altri due, avviati il primo nella magistratura, il secondo nel commer-