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Viaggio di istruzione.
Dal momento che Filarete Assioli ebbe licenziato per le stampe il suo romanzo «Inesorabilmente», non ebbe più pace nè di giorno nè di notte. Di giorno appostava il procaccia, ansioso di ricevere dal suo editore una lettera che gli annunciasse l’edizione esaurita; di notte non vedeva che donne ideali curve sulle nitide pagine dove egli aveva posto tanta parte di sè stesso, dove palpitava la sua anima di giovane entusiasta confinata nelle anguste pareti notarili di uno studiolo da villaggio. Ma la lettera dell’editore non veniva e nessuna fra le celesti creature dei suoi sogni si decideva a prendere veste mortale per cingergli la chioma coll’alloro del vincitore.
Il maggior cruccio di Filarete era quello di doversene stare neghittoso colle mani in mano mentre l’opera sua correva il mondo