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altrettanto vero quanto la nascita di Romolo e Remo; forse più.

Si diceva adunque, o almeno volevo dire, che agli onesti coniugi Barbaglia, negozianti in ferramenta alla Pusterla dei fabbri, dopo parecchi anni di matrimonio sterile e precisamente nel 1813 il Signore concesse la grazia di un figlio maschio, perfettamente conformato, di nove mesi giusti e qualche ora. La gioia degli onesti Barbaglia dovette essere grande, ma nessun testimonio è sopravvissuto per narrarla e per dire quanti tortelli e quanto vin bianco spumante allietarono la cerimonia del battesimo. Solo sappiamo che in omaggio all’eroe del tempo il piccolo Barbaglia fu chiamato Napoleone.

I Barbaglia, oltre al negozio di ferramenta che rendeva bene perchè allora non vi erano tutte le angherie che strozzano il commercio attuale, possedevano a Baggio una casetta con un po’ di terra, di quella buona terra grassa dove ogni grazia di Dio germoglia e cresce che è un piacere, sicchè il piccolo Napoleone venne su a tutto suo agio senza neppure il fastidio della vaccinazione, non essendosi ancora imposta come legge la teoria di Jenner e neppure l’altra teoria della istruzione ob-