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268 come ebbe filarete il suo giorno di celebrità


me, cognome e una piccola biografia contenente in estratto i suoi meriti e le sue glorie. E ancora: quindici giorni prima della pubblicazione del suo romanzo misteriosi cartellini incollati ai muri della città ne annunciarono il titolo suggestivo.

— Affemia! — gridò egli alla fine lasciandosi cadere lungo disteso in una poltrona, — più di così non si potrebbe fare!

Ed aveva ragione. Ma forse bisognava fare diversamente il romanzo.

Un sassolino gettato in un fosso prima di calare a fondo smuove l’acqua intorno, provoca dei circoli, evoca col suo tonfo un breve suono che spaventa i pesci ed alza a volo gli insetti attardati sulle linfe. Un colpo di fucile sparato in alto non toccherà la mèta, ma scuote l’aria fendendola con una scarica rumorosa che mette in fuga gli uccelli, attira l’attenzione del viandante e si lascia dietro una nuvola di fumo che domina per un istante lo spazio celeste. Il romanzo di Filarete invece nacque e morì senza nessuna rifrazione di circoli, senza rumore, senza nemmeno un po’ di fumo. E dire che egli si sarebbe accontentato del fumo!

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Una notte, mentre stava sognando che un