Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/272

266 come ebbe filarete il suo giorno di celebrità


torizzato a dire: Il signor Filarete Persico, un grande scrittore.

— So anch’io, — argomentava tra sè Filarete, — perchè molti scrittori al giorno d’oggi non riescono a farsi conoscere. Non sanno preparare il terreno! Destrezza ci vuole, furberia, tattica, tenersi amici con tutti, abbondare in cortesie. Appunto, anche coi vicini di casa occorreva mostrarsi amabile; se prima non si era occupato di loro bisognava rimediare subito.

Viveva egli con sua moglie in una casa dei quartieri antichi, vecchia casa borghese modesta e comoda, con un giardino un po’ trascurato ma ricco di piante, alcuna delle quali quasi centenaria. Egli e sua moglie godevano un ammezzato tutto sole e verdura; a pianterreno ci stava un vecchio originale che aveva il giardino in sua dipendenza, specialmente un prolifico albero di fichi da lui sorvegliato con attenzione paterna e che formava la meraviglia e l’invidia di tutto il vicinato; non molto numeroso a dir vero perchè, astrazione fatta di una famiglia al primo piano e del signor Edoardo al secondo, il rimanente della casa conteneva gente minuta, magazzini e ripostigli.

La tattica di Filarete si dirizzò dunque