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come ebbe filarete il suo giorno di celebrità 261


Lo zio droghiere non conoscendo questi signori tacque. Ciò non vuol dire che fosse persuaso.

Non bastava tuttavia a Filarete l’ospitalità concessagli dalla stampa ebdomadaria; la sua ambizione era quella di raggiungere il possesso dei grandi giornali quotidiani i quali soli dànno rinomanza ad uno scrittore e lo mettono in diretta corrispondenza col pubblico. Da questo lato però si accorse subito che l’osso era duro da rosicchiare.

— Scrivi un romanzo, — gli disse sua madre; — dopo sarà più facile che i giornali si occupino di te.

— Scrivi una commedia, — suggerivano gli amici; — se ha successo da un giorno all’altro sei celebre.

Per non sbagliare Filarete li scrisse tutti e due: solamente la commedia fu trovata troppo sguaiata, pare impossibile, e il romanzo troppo serio.

— Se potessi indovinare il gusto del pubblico! — pensava Filarete.

E si pose a frequentare tutti i teatri di prosa, si pose a leggere tutti i libri in voga cercando di carpire il segreto che faceva andare in visibilio le masse. Cosa curiosissima! Man mano che si rendeva conto di quanto ave-