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258 come ebbe filarete il suo giorno di celebrità


pra sè stessi. Ma per fortuna a nessuno è mai venuto in mente di bandire simili gare.

Una novellina dunque, un fatto diverso, il pettegolezzo del giorno, o brani di vita, o imitazioni di letture, o fantasie, o sogni.... chi non trova qualche cosa del genere nel proprio cervello o nel cervello del vicino? — i due termini sono quasi uguali — . Filarete, allievo di seconda liceale, lo sapeva benissimo.

E fu precisamente una novellina pubblicata da una minuscola Rivista, con relativo minuscolo premio, la galeotta che persuase Filarete della sua vocazione a scrittore. Fatto il primo passo, per la tentazione di quelle poche lirette, il secondo si imponeva in seguito al buon esito lusingante in un colpo solo e la vanità e la cupidigia del giovinetto. I componimenti extra-scuola si ammucchiarono sul banco del Liceo occupato da Filarete; è giustizia dire che non furono poi tutti premiati e neppure tutti accettati; ma tant’è, preso l’abbrivo e il gusto, lo studente non doveva arrestarsi più.

— Te felice, — gli diceva qualcuno de’ suoi compagni minacciato da un avvenire burocratico in uno dei tanti uffici governativi. — Te felice con quella tendenza di natura a imbastire frottole e a imbastirle con tanta fa-