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la sottana del diavolo 17


sia ed impazienza furono i naturali forieri dell’avvenimento. Contro l’abitudine, non si ammisero alla vigilia le donne del paese per vestire la Madonna; l’Agata volle fare tutto da sè affinchè l’effetto della improvvisata riuscisse più solenne.

E finalmente il gran giorno venne, giustificando tutte le speranze dell’Agata che rincantucciata presso all’altare si godeva ad una ad una le esclamazioni del popolo accorso, inintuendo nelle sue viscere di pulzella le ebbrezze di una madre a cui lodano la bella prole.

Improvvisamente, vera folgore a ciel sereno, la sua beatitudine fu interrotta da un terribile pizzicotto nel braccio.

— Siete pazza? — le urlò nell’orecchio la bocca a salvadanaio della signora Radegonda. — Bisogna proprio aver perduto la testa per vestire la nostra Madonna con quella roba venuta chi sa da dove. Come mai don Assalonne ve lo ha permesso? Si è mai visto un simile sacrilegio?

— Ma che sacrilegio! — borbottò l’Agata fregandosi il braccio, divenuta a un subito di pessimo umore — ; se un’anima buona ha lasciato il suo spoglio ai poveri la Madonna non può che aggradire la sua parte.

Neera, Novelle 2