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210 decadi


«Caro amico,

«Non ho potuto disimpegnare prima la commissione che tu mi lasciasti di rendere alla signora*** il ritratto e la corrispondenza. Mia moglie, dando alla luce il quarto figliuolo, si è messa in fine di vita; per una intera settimana perdetti la testa assolutamente fra il dolore e le brighe di tale angosciosa situazione, non trovando subito la nutrice per il neonato; e come non fossero bastati i guai, la compagnia di Assicurazioni sulla quale mi ero intestato per lasciare in qualche agiatezza la mia famiglia (cogli impegni della giornata) fallì, defraudandomi di cinque a sei mila lire già anticipate. Altre piccole seccature ebbi ancora, delle quali non ti parlo per non annoiarti troppo. Infine, appena mi fu possibile, mi recai col prezioso deposito dalla signora *** e ti tranquillizzo subito sui dubbii che tu avevi di scene e di seccature, perchè la signora si mostrò, non solo rassegnata, ma quasi in placida aspettativa di questo scioglimento. Tutto è andato nel migliore dei modi; sei proprio un uomo fortunato. Continua dunque di buon animo il tuo viaggio, sta allegro e divertiti, tu che lo puoi fare».