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l'avventura di tre furbi 183

dell’orefice, — posso mandarle il denaro per la posta. È più sicuro.

Le tre teste di Titta di Pietro e di Paolo come fossero una testa sola risposero energicamente di no. L’idea di separarsi, fosse pure per un giorno, da quella somma tanto agognata e faticosamente raggiunta irritava troppo la loro nativa diffidenza.

— Bene, — soggiunse l’altro colla sùbita remissione di chi non ha alcun interesse in giuoco, — fàcciano come credono. Accetti però almeno questa busta, — così dicendo lo sconosciuto si pose in modo da voltare le spalle ai due giovinotti protendendosi verso il «Bisogna». — È di carta pergamenata, solidissima; io non mi servo mai d’altro per trasportare i valori. La busta è molto più pratica del portafoglio; sopratutto un portafoglio di quelle dimensioni!

Non vi era nessuna ragione da opporre e poichè aveva già rifiutata la prima offerta il vecchio si credette obbligato, almeno per cortesia, a non rifiutare anche la seconda. Prese dunque la busta dalle mani del compiacente signore e tentò di farvi entrare la valuta, ma siccome era un po’ impacciato nei movimenti l’amico con una mossa lesta e dicendo: — Lasci fare a me che sono pratico: — infilò le