Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/183


l'avventura di tre furbi 177


Eccoli a Milano tutti e tre, indivisibili e guardinghi, sorvegliandosi a vicenda.

— Sopratutto — aveva detto lo zio Titta — stiamo attenti ai ladri. Bisogna avere l’occhio sempre pronto in mezzo a tanta gente che non si conosee.

Pietro e Paolo che vedevano Milano per la prima volta si lasciavano distrarre un poco lanciando occhiate di qua e di là ad ognuna delle quali restava attaccato l’uncino di un desiderio.

— Deve essere bello a vivere a Milano, — osservò Paolo.

— Stai zitto, che quando abbiamo preso la nostra parte dei brillanti verremo qui noi due per una settimana senza dirlo allo zio Titta.

— Benone. E staremo allegri!

Intanto seguivano docilmente lo zio Titta che incominciò a fare il giro dei piccoli orefici di porta Ticinese e di porta Garibaldi ricevendo in parecchi posti un rifinto netto e tondo ad acquistare merce di ignota provenienza. Uno che sembrava disposto a entrare in trattative offerse duemila e cinquecento lire giurando su tutti i santi che non valevano di più.

— Ci vogliono truffare, — disse serio serio lo zio Titta, — ma bisogna mostrar loro che