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il filtro | 161 |
Detto fatto la donna dei misteri le consegnò un piccolissimo oggetto quasi informe e così strettamente fasciato che non s’avrebbe potuto con certezza assegnarlo a nessuno dei regni naturali conosciuti.
— Questo è un filtro. Non uno di quei filtri antichi che bisognava bere per ottenerne l’effetto: è un filtro solidificato che agisce per emanazione; basta portarlo costantemente su di sè. Se Lei trova modo di introdurlo negli abiti di suo cugino ne vedrà subito l’effetto meraviglioso.
Di più facile applicazione e più simpatica, Margheritina immaginò un altro mezzo per mettere a contatto il filtro col corpo del suo innamorato. Ravvolse l’oggetto in una ciocca de’ propri capelli, li serrò con una fettuccia color di rosa, vi sparse qualche goccia di essenza di verbena e stette ad aspettare il momento opportuno.
Era una sera dolce, tiepida, lunata. Dalle finestre di Margheritina si scorgeva il mare, odorava l’aria del profumo di mille fiori invisibili. L’allievo di marina sembrava più taciturno del solito, seduto sul balcone accanto a lei, mordendosi con un movimento nervoso i piccoli baffi biondi biondi.
— È mesto questa sera.