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114 | uno scandalo |
ciosa la voce della maestra. — È il modo di gridare? Sono signorine o sono monelli che ho in classe?
Questa volta è fiato sprecato. Il demonio della curiosità domina tutte le ragazze che vogliono leggere a qualunque costo la singolare composizione, spingendosi, urtandosi, fino a che la maestra si accorge dove è veramente il focolare della sommossa e con accento imperioso chiama:
— Varisco!
L’interpellata si fa pallida. Tutte le altre palpitano per la commozione del momento, ma nessuna parla più.
— Varisco, che cosa ha davanti?
Le due mosche sulla tenda color arancione produssero forse l’indistinto stridore che seguì queste parole, o forse fu un tentativo di Varisco per far sparire il foglietto? Comunque, il suono non era ancora svanito nell’aria che la mano della maestra piombò con destrezza di avvoltoio sul malaugurato foglietto e lo portò via al di sopra delle teste esterrefatte delle scolare.
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Nel gabinetto della Direzione era stato radunato un Consiglio d’urgenza. La direttrice severa, imponente, con un gran naso grifagno