Pagina:Neera - La freccia del parto ed altre novelle.djvu/65


la freccia del parto 57


come un infermo nel suo letto. Le vennero in mente tutte le ore più tristi del passato. Non osando piangere per Rizzio, pianse per sua madre morta già da dieci anni e per il suo primo amore morto da quindici. Si sentiva così mesta, così scoraggiata, che si sarebbe distesa volontieri, là, vicino alle ortiche d’America senza darsi nemmeno la fatica di andare nella sua camera, si sarebbe distesa e addormentata in un sonno profondo, interminabile.

Attraverso l’aria pura della notte le campane del villaggio le portarono il suono delle dieci ore. Si rizzò in piedi e sbadigliò; era dominata da un vero malessere.

Nel salotto terreno ardeva la lucerna che i domestici avevano accesa prima