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la freccia del parto 45


Costanza era decisa a mostrarsi un po’ fredda con Rizzio. Gli era immensamente simpatico, questo è vero, e sentiva di avere per lui una sincera amicizia; ma bisognava stare attenti a non trascendere per non far supporre quello che non doveva essere nemmeno supponibile. Alla loro età certe scappatelle ingenue non sono più permesse; grazie al cielo avevano abbastanza giudizio tutti e due.

Quando fu l’ora del circolo ella preparò dunque un sorriso disinvolto, e per esercitarsi incominciò a sorridere al dottore, a Salviati, a Puccini; se non che il sorriso le morì convulso sulle labbra, vedendo Rizzio che, in piedi dietro a Olimpia, le voltava le pagine della musica e le parlava piano