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una discrezione 381


mazzo delle rose bianche, sfiorandole colle labbra poi tornò a cadere sulla poltrona colle braccia allungate sui ginocchi, le palpebre socchiuse.

«Gli ho promesso una discrezione. Che cosa mi chiederà egli mai?... Il nastro de’ miei capelli? Il fiore che tengo in petto? Uno spillo? Una parola? Il mio nome? Forse.... oh! egli è così timido che non oserà certamente di domandare un bacio. Ma pure, se lo domandasse?»

Chiuse gli occhi del tutto, ponendovi sopra entrambe le mani, una per occhio.

«Se me lo domandasse?... sul lembo della gonna, sulla mano, sui veli del collo.... Che divina dolcezza un bacio sulla bocca.... così fresca, così pura, che non ha forse baciato mai!»