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una discrezione 349


Ella, che già si era mossa, ristette e il sorriso che gli volse fu tanto benigno da crescergli in un subito il coraggio.

— Non prima — disse il giovinetto con patetico, sincero accento — che le abbia chiesto perdono delle mie indiscrezioni.

— Quali?

La sorpresa che la signora tentò di mettere nella sua esclamazione era più falsa che vera, e il giovinetto, senza saperne bene il perchè, sentì crescere il coraggio del doppio. Inesperto e delicato tuttavia non perdette nè il tremito della voce, nè quell’andare e venire pel rossore sulle guancie, che a lui faceva dispetto ed era per la signora un fascino.