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348 una discrezione


— Appunto.

— Me lo disse la cameriera intanto che mi alzavo, ed apersi io stessa la finestra, immaginandomi di vedere un gran subbuglio in questi paesi sempre così tranquilli.

Egli era ora sulle spine. L’evocazione della finestra gli aveva fatto figgere gli occhi sui capelli della gentile incognica — morbidi, lucenti capelli misti di nero e biondo, non precisamente quali li aveva sognati, ma assai vicini al sogno, e di una vitalità così intensa nelle loro lunghe spire fuggenti al laccio, che ognuna di esse sembrava un filo elettrico attaccato al suo cuore.

— Buon giorno, signore.

Sobbalzò, come ferito:

— Oh! non ancora....