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una discrezione 339


il respiro di una bellezza che si desta, come il soffio stesso della primavera.

Pensieri lieti gli attraversavano a sprazzi il cervello: l’affetto di sua madre, l’indulgenza paterna, tutta la casa ridente e serena che si lasciava dietro; e tutta la via che gli stava davanti, nuova, piena di sorprese, coi parenti che lo aspettavano, colle relazioni che avrebbe fatte. Ma più ancora quello che non sapeva, il grande, l’occulto fascino della giovinezza che aspetta, l’ansia trepida e giuliva del momento che passa preparando il momento che verrà poi.

— Che bel mattino! Che bel cielo! Che bel mare! — Egli esclamò così, fermandosi. Alla sua destra una dolce salita conduceva per una cinquantina