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una discrezione | 335 |
dolcezze dell’ignoto. Il mattino non poteva essere più splendido, le montagne sorgevano dal mare, diafane, con vaporosità di veli, con palpiti impercettibili di ali spiegate, tese nel rinnovamento della vita; avevano parvenze umane di donne ammantate, fascino misterioso di simboli, di grandi idee incombenti sulla terra, di forze occulte riunite e pronte all’appello. La luce dell’oriente, che s’avanzava di minuto in minuto, sembrava gettare fasci di rose nell’aria.
Il giovinetto era felice. Aveva tutto per esserlo: l’ora del tempo e quella della vita. Era anche, per dono sovrano del cielo, poeta; apparteneva alla categoria di esseri privilegiati sui quali i casi materiali della esistenza non