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arte antica | 319 |
mente scomposti, ebbe un sospiro di sollievo. Roncegno le ispirava fiducia. Quella fisonomia seria e fredda, di una dolcezza melanconica, rassegnata, doveva coprire un gran cuore.
— Che cosa le ha detto suo nipote? — domandò, così, a bruciapelo, con un fremito nelle labbra.
Il marchese vedeva crescere a dismisura l’imbarazzo della propria posizione.
— Nulla, — rispose.
La signora, colla faccia appoggiata alla palma, tacque; ma il suo era un silenzio agitato, gravido di procelle.
— La ringrazio — disse poi con accento volubile, rizzandosi sulla vita, evitando di incontrare gli occhi del suo interlocutore. — Ho conosciuto suo ni-