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accompagnato da gesti vivaci, nel vano della finestra; finchè Olimpia, sospendendosi al braccio del suo cavaliere, indicò i posti a mensa e sedette anche lei.

— Giù, giù; là la zuppa, là, da bravo. Olà!

Era il marito di Olimpia che parlava al suo cane.

— Bella giornata oggi! — disse Rizzio stirandosi i polsini.

Costanza osservava e taceva. Due o trè volte i suoi occhi s’incontrarono con quelli di Rizzio. Singolare! Gli occhi di questo personaggio non andavano d’accordo col sorriso, e il sorriso smentiva le parole; c’era in lui un partito preso di mascherare i propri pensieri e mentre il labbro pro-