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300 | arte antica |
— Sì, la padrona della villa giù al lago. La conosci?
— Solamente di nome.
— È una bella donnina, non lo nego, ma sentimentale all’eccesso; e poi ha una voglia di cioccolata sulla tempia sinistra, presso i capelli; l’ho scoperta l’ultimo giorno che fui a trovarla. A Ginevra, l’autunno passato, ebbi la dabbenaggine di farle la corte; ella morse all’amo, credette a una passione irresistibile, mi circondò, mi trattenne in tutti i modi possibili. Già le donne di trent’anni somigliano alle pulci in settembre; guai se ti si attaccano!...
Un altro lungo silenzio.
— Ci deve essere, tuttavia, un mezzo per escirne. Tu non puoi permettere che quella signora passi la sua vita a