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286 arte antica


Don Luigi entrava allora. Vedendo lo zio in piedi, si scusò di aver tardato qualche minuto, e soggiunse:

— Non occorreva aspettarmi.

— La regolarità anzitutto, — rispose lo zio con accento più sostenuto del solito, — e poi, quantunque fuor di moda, la cortesia.

Don Luigi capì che c’erano delle nubi per aria. Sedette al suo posto e spiegò il tovagliolo, senza vedere la lettera che aveva coperta inavvertitamente col pane. Si sentiva appetito e guardò con occhio soddisfatto la zuppa alla polonaise, emanante un profumo succolentissimo.

«Se quella bestia di cuoco vi avesse aggiunto delle regaglie di pollo....» pensò; ma non lo disse, per non ur-