Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
arte antica | 285 |
improvvisi, pieni di trasparenze, che inducevano il ricordo delle ore felici trarcorse, o sognate.
Improvvisamente, lo sguardo del marchese, che aveva deviato un istante dal quadro, si concentrò sovra una coppa di antica terraglia etrusca, posta nel mezzo di un tavolino, sull’orlo della quale biancheggiavano alcune lettere gettate alla rinfusa. Avvicinò la faccia e guardò meglio. Erano proprio quelle lettere; le lettere di suo nipote, che arrivavano regolarmente ogni due giorni e che don Luigi non si dava nemmeno briga di aprire.
Il primo movimento del marchese fu di allungare la mano; il seconde di ritirarla senza toccare le lettere, accontentandosi di crollare il capo in segno di disapprovazione.