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268 | tonino l'eremita |
frettò a prendere in mano. La vedova impallidì per la commozione.
— Andiamo ragazzi — disse — andiamo in casa. Erano tutti agitati e curiosi. I piccini speravano che nella cassetta ci fosse qualche bel fantoccino, o delle chicche colla carta d’oro, come ne avevano visto qualche volta ai bimbi dei signori. Furono invece sorpresi, quando sollevando il coperchio, Tonino ne cavò fuori delle manciate di monete bianche e gialle che gettava in grembo alla mamma, urlando come un pazzo:
— Il tesoro! il tesoro!
Sì, era il tesoro di Tonino l’eremita. La vedova pianse in una volta tutte le lagrime che teneva in serbo e i bambini stretti intorno a lei un po’ ridevano e un po’ piangevano senza capirne