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262 | tonino l'eremita |
come in piazza; non aveva un grado di più. Di due sottane che possedeva, la vedova aveva dovuto tagliarne una per fare delle vesticciuole alle sue bambine, e tutti insieme tremavano dal freddo ch’era una pena a vederli.
La fame poi aumentava il freddo; mangiavano in media un giorno sì e l’altro no.
Dall’alba al tramonto e dal tramonto all’alba c’era sempre qualcuno che piangeva sotto il tetto dell’eremita — e non erano solamente i bimbi.