Pagina:Neera - La freccia del parto ed altre novelle.djvu/267


tonino l'eremita 259


nulla. La miseria li stringeva da tutte le parti.

Al cadere delle foglie l’orticello diventò la più squallida cosa che si potesse immaginare; nessuno lo curava; i bambini si arrampicavano sul pesco e ne schiantavano i rami; quando pioveva si formavano per terra delle larghe pozze, e i bambini andavano a guazzarvi dentro. Venne poi il gelo, e i bambini sdrucciolavano.

Dietro alla finestra dove c’era una volta il deschetto di Tonino, la vedova rattoppava i suoi cenci guardando con occhio disperato quelle tempeste di ragazzi che stracciavano tutto. Il suo maggiore, che era un omino, tentava consolarla, promettendo di aiutarla quando sarebbe grande; ma ella aveva