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254 | tonino l'eremita |
per lasciare i quattrini, gli diceva sua cognata.
E lui:
— Sicuro! Mi rincresce a lasciarli a voi che prenderete marito la seconda volta.
— Se poi lo pigliassi, dove sarebbe il male?
— Prendete me allora che sono vostro parente e di figliuoli ve ne regalerò altri dieci e saranno tutti cugini.
— Nespole! Restiamo cognati che è meglio.
Una lontana speranza di eredità la cognata l’accarezzava davvero. Nessuno aveva mai visto il fondo al cassone dell’eremita e poteva ben darsi che ci tenesse il gruzzolo. Egli poi era uno sparone; diceva sempre che morto lui