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248 tonino l'eremita


al suo deschetto di ciabattino, colle grucce accanto, grucce che gli servivano poco per camminare, ma che egli esercitava volentieri sulle spalle dei monelli che venivano ad importunarlo.

Era un ometto alto poco più d’un metro, brutto come l’orco, col sorriso sarcastico proprio dei gobbi e cogli occhi chiari e sporgenti delle persone afflitte di mal di cuore.

Non era cattivo. Dava gratis i numeri del lotto e il rimedio per i paterecci; strappava i denti di latte ai bimbi, medicava i calli e ci fu anche qualche donna che venne a consultarlo per i disturbi della gravidanza.

Era l’amico di tutti; dei preti quantunque non andasse mai in chiesa; dei liberi pensatori. quantunque avesse le